Chi è l’E.N.C.I

L’ E.N.C.I. è, come dice il titolo, l’Ente Nazionale Cinofilia Italiana, ovvero quell’ente che regolamenta tutto ciò che riguarda il mondo della cinofilia ufficiale. Quindi: la registrazione dei pedigree, la suddivisione delle razze negli appositi gruppi, l’organizzazione delle esposizioni di bellezza e delle gare di lavoro, delle gare di agility, la gestione dei club di razza, la cessione degli affissi e così via.

L’ E.N.C.I. è, come dice il titolo, l’Ente Nazionale Cinofilia Italiana, ovvero quell’ente che regolamenta tutto ciò che riguarda il mondo della cinofilia ufficiale. Quindi: la registrazione dei pedigree, la suddivisione delle razze negli appositi gruppi, l’organizzazione delle esposizioni di bellezza e delle gare di lavoro, delle gare di agility, la gestione dei club di razza, la cessione degli affissi e così via.
Esso nasce nel 1882 dall’ idea di alcuni nobili e appassionati cinofili con l’intento di tutelare le razze canine in Italia, dando vita al Kennel Club Italiano. Da questa idea nasce il “libro delle origini” ( ex LOI ora diventato ROI ) che come primo iscritto vede un bracco italiano nato nel 1875, Falco, non a caso un cane da caccia, dato che le razze da caccia erano a quei tempi quelle prese “in maggior considerazione”. Nel 1897 viene ratificato lo statuto e aggiornato il regolamento per accedere al libro.
Nel 1904 gli iscritti hanno già raggiunto il numero di 1033 e nascono proprio in quegli anni le prime esposizioni con l’intento di mettere a confronto il lavoro di selezione degli allevatori e migliorare quindi gli standard di razza. Con queste premesse iniziano a nascere le prime associazioni che tutelano le singole razze che diveranno nel corso degli anni “soci collettivi”, in quanto nel frattempo l’E.N.C.I. ha ottenuto, presso il Ministero dell’ Economia, il riconoscimento giuridico che poi verrà “approvato” anche dal Ministero dell’ Agricoltura.
Nel dopoguerra fino agli anni ‘60 la cinofilia cresce, le esposizioni e le prove di lavoro (altrettanto importanti in selezione) diventano sempre più numerose, i soci iscritti aumentano in maniera esponenziale e per dare un significato tecnico e scientifico al difficile compito di selezionare le razze canine, sorgono nelle Università italiane dei veri e propri corsi in cinologia, per i quali si pubblicano testi tutt’ oggi utili. 
E’ del 1970 la decisione presso l’F.C.I. ( Federazione Cinologica Internazionale )con sede in Belgio, che i certificato genealogici di ciascuna nazione (in tutto oggi 70)  portino un unico simbolo.
Ormai l’ E.N.C.I. ha in ogni regione le proprie sedi (più o meno 100 delegazioni)  con associazioni  di razza e gruppi cinofili distribuiti in tutto il territorio italiano, con  circa 100.000 soci fra allevatori e aggregati. L’ ente pubblica mensilmente, per i soci tesserati, una rivista ( I nostri cani) e a loro volta i club di razza hanno siti e giornali specializzati. Vengono organizzati nel corso dell’anno convegni e seminari di cinotecnia per addetti ai lavori e corsi di vario tipo in collaborazione con le scuole cinofile autorizzate per formare educatori ed handler, per l’utilizzo dei cani in ambito venatorio e nelle discipline sportive (agility), ma anche per istruire le unità cinofile delle forze dell’ ordine e per addestrare i cani che accompagnano i disabili.
Infine negli ultimi anni l’ E.N.C.I.  si sta impegnando in modo particolare nella tutela delle 16 razze italiane.

In diversi articoli della sezione “info da sapere” menziono l’ E.N.C.I. , dando però per scontato che tutti conoscano questo ente, ma probabilmente non è così, quindi scriverò due righe in proposito.

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